Gesù fu vegetariano?


Collage di Vincenzo Toccaceli

L’ingenuità è una forma di saggezza o di stoltezza?? Il problema è irresolubile, come buona parte dei problemi che assillano il comportamento umano. Ma il dubbio può essere risolto: tuttavia soltanto con la spada di Alessandro che taglia il nodo di Gordio 
Da notare che l’incontro fra Alessandro ed il cinico Diogene è un falso, un falso ben congegnato per coprire fatti  molto più importanti.. 
Come l’origine centro-asiatica della religiosità cristiana, o meglio degli aspetti più interessanti della religiosità cristiana, che hanno pervaso, proprio grazie ad Alessandro, la cultura ellenistica la quale, come sappiamo, è una sincresi tra visione del mondo indiana, pitagorismo, misteri Eleusini, platonismo e neo platonismo, e soprattutto NEOPLATONISMO, il quale a sua volta esprime la diffusione di due filosofie sapienziali: epicureismo e stoicismo, di cui il massimo esponente fu Seneca, del quale, non a caso, si ciancia una corrispondenza nientemeno che con Saul, il cosiddetto mediatore fra romanità ed ebraismo, sulla reale esistenza del quale abbiamo ben poche prove. 
Ma noi, invece, abbiamo le prove dell’incontro di Alessandro con Dandami. Quest’ultimo, alle profferte di Alessandro, risponde: ”Ho il cielo come tetto, tutta la Terra come letto. I fiumi mi versano da bere, la foresta mi fornisce il cibo. Non mi nutro delle viscere degli animali, come fanno i leoni, né le carni degli animali e degli uccelli imputridiscono racchiuse nel mio ventre, non sono un sepolcro di cadaveri, ma la natura provvidente mi porge tutti i suoi frutti come una madre offre il suo latte” .
Così diceva Dandami, in rappresentanza della cultura brahminica, già ufficialmente apprezzata da Tertulliano, Girolamo ed Origene (a smentire la tesi dell’isolamento del mondo antico). 
Da notare che di queste frasi le parole messe in bocca a Gesù relative agli uccelli nel cielo ed ai gigli nel campo, su cui scrisse un bel saggio Soren Kierkegaard, sono una misera eco. 
Ma torniamo a noi. Di quest’incontro ci lascia traccia uno scritto nientemeno di uno dei massimi inventori (nel senso di sintetizzatori delle cultura ellenistico-indiana) del cristianesimo: Sant’ Ambrogio vissuto fra il 339 ed il 397 d.C. Questo scritto è stato pubblicato in italiano con il titolo: ”Il modo di vivere dei Brahmani”
La premessa serve per dire che Cristo è chiaramente una figura mitica, nella quale sono state inserite peculiarità ed attributi di “uomo perfetto” secondo la filosofia e la psicologia ellenistico-indiana e pertanto definito uomo-dio per la banale ragione che un uomo diventa dio solo se configura la propria vita prendendo ad esempio Gesù. Quanto qui scritto non è frutto di una mentalità materialista, relativista e razionalista nonché ateista. 
Al contrario, si tratta di una religiosità naturale, neopagana se così la vogliamo chiamare, che si avvale delle conoscenze prima inesistenti, ottenute grazie al progresso scientifico e tecnologico, nonché alla diffusione della cultura e delle conoscenze. 
Pertanto, non riesco a capire i discorsi di certi cattolici che affermano che Gesù era vegetariano. Se questa persona, di cui si racconta esser vissuta in Palestina e proveniente da ceppo galileo, fosse realmente vissuta in tale luogo, la sua alimentazione sarebbe stata in prevalenza carnea. Come consuetudine di popolazioni provenienti dal deserto che a tutt’oggi si nutrono di capre. Tal quali gli abitanti della Tanzania, la popolazione degli Hadza, che ignorano l’ agricoltura e si nutrono di cacciagione (cioè degli animali che riescono ad  uccidere con le loro frecce). Questi primitivi sono attentamente studiati dagli antropologi i quali sperano di conoscere attraverso loro la vita dei “nostri” antenati. Altra illusione scientista!
Infatti noi, popolazioni mediterranee, siamo intimamente legati alla Terra e come tali usufruitori dei frutti da tale ambiente prodotti, che non sono animali. Così come i Brahmani, che potendo nutrirsi vegetariano, grazie alla ricchezza della flora locale, lo fanno. 
Per concludere: ritengo una forma di infantilismo, della specie di quella utilizzata per inventare una figura mitica in possesso di TUTTE le virtù possibili ed immaginabili dalla cultura ellenistica, ed attribuirle a un Dio-Uomo di nome Gesù (ne conosciamo anche gli inventori che sono Clemente Alessandrino e Filone d’Alessandria).  
E poiché costui è l’incarnazione di tutte le perfezioni, gli attribuiamo tutte le qualità man mano che ci vengono alla mente o introiettiamo nuove culture o maturiamo interiormente. 
Secondo questo criterio, invece di invitare gli artisti a tratteggiare con arte attualistica una figura umana di santone barbuto (ah! i brahmani!) la Chiesa dovrebbe far dipingere una figura umana con tanti francobolli appiccicati sul corpo, ciascuno recante un timbro di autentificazione di una teoria e di una virtù.
Nota finale: qualcuno ha notato il nuovo Cristo new-age che sta diffondendosi con santini, immagini sacre, stampe e quant'altro?  Infatti, l'incontro fra le due concezioni della Vita e del Mondo non è avvenuto con il cinico Diogene, ma con un esponente dei Brahmani, il quale, interrogato da Alessandro, risponde in modo adeguato. 
Giorgio Vitali
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