Libertà di espressione e censura sul Giornaletto di Saul


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Egr. sig. Paolo, buongiorno. Onestamente pensavo lei fosse diverso e più libero. Ma le sue "censure" mi hanno suscitato perplessità: quando cancella il riferimento a Benito Mussolini nel discorso di valorizzazione delle province a scapito delle regioni, sembra risentire della cultura allineata e coperta. La verità non dovrebbe avere censure. Ed anche quel punto di domanda, posto al termine della mia conclusione circa il ruolo dei Tedeschi in Europa, snatura il senso dello scritto. Paura? Atavica incomprensione per i Germani (Tacito li descrisse benissimo)? Piccolezze, d'accordo, che non avviliscono il meritorio logos del suo "giornaletto". Ma per me indicative di uno status d'animo che non condivido. Con la gratitudine e la stima di sempre...

Fabrizio Belloni



Mia rispostina:  Libertà con la L maiuscola. 

Gentile Fabrizio Belloni, mi sembra che già una volta avessimo toccato l'argomento "censura"... ma forse non sono stato chiaro nelle mie spiegazioni. Il Giornaletto di Saul non è un giornale bensì un mio diario personale in cui accolgo anche pareri altrui, ovviamente anche questi pareri, come i miei stessi pensieri, sono soggetti ad un mio giudizio... Siccome mi sembra giusto che ognuno possa esprimere liberamente le proprie idee mi sono munito di un "blog" in cui nel frontespizio dico chiaramente in che modo voglio utilizzarlo... chi mi invia -come lei- degli scritti accetta implicitamente che essi vengano utilizzati nella mia "ottica", altrimenti evita di inviarmeli, come hanno fatto diversi ex "corrispondenti" che si lamentavano egualmente delle mie "censure". Per quel che riguarda le "buone azioni" di Mussolini non ne tengo conto, poiché non ho vissuto quel tempo né lo considero di buon esempio, soprattutto per le conseguenze nefaste della dittatura e della guerra da lui voluta (e dichiarata agli USA, alla Grecia, alla Russia, etc.). Se c'è stato qualcosa di buono nel fascismo è comunque nel passato e non potrà mai tornare ma le conseguenze "cattive" le viviamo invece ora!

Paolo D'Arpini

(Lettera  tratta da un vecchio numero de Il Giornaletto di Saul di alcuni anni fa...)


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Integrazione di  Vincenzo Zamboni: “L'idea di "obbedienza all'autorità" è abbastanza stupida e limitante. Se una persona ha risolto un problema di mio interesse prima di me, e valuto giusta la soluzione, sarò pronto ad adottarla. Se non lo ha risolto, o la sua soluzione appare sbagliata, la cosa migliore da fare sarà scartare la sua proposta e passare ad altro. Gli esseri umani hanno bisogno di verità, non di autorità."

Tarocchi - Arcano XIV, la Temperanza


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Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto trasmuta. Ciò che è stato si ringiovanisce, e continua ad essere, perché sempre sarà.  L’azione dell’Arcano XIII si è conclusa e il cambiamento di stato è racchiuso e rappresentato dall’Arcano XIV, la Temperanza.
Dopo la lenta macerazione nelle profondità delle tenebre sotterranee, il seme libera il germoglio e la vita sboccia con nuove forme e nuovi colori. Dallo scheletro dell’Arcano senza nome, sboccia una creatura dalle fattezze angeliche: una donna alata che porta pace e salute mentre travasa un liquido da un’anfora all’altra. La creatura angelica rappresenta l’Eternità e travasa il fluido della vita, da un’anfora d’argento ( elemento lunare ed etereo) ad un’anfora d’oro (elemento vibrante ed attivo).
Dopo la totale decomposizione, il corpo purificato si è trasformato ed è capace di volare in alto, come lo spirito che ne esce completamente rinnovato. Le ali dell’Eternità sono ripiegate, pronte a spiccare il volo, ma la scelta angelica è quella di restare a terra,appoggiato al creato. La posizione fisica in cui si trova ricorda che occorre pensare ai bisogni materiali ma anche a quelli spirituali, solo mescolando gli opposti con impegno ed attenzione si può restare sani e integri.
Le pupille della Temperanza sono illuminate di pura coscienza. Il suo è uno sguardo ceruleo, puro e sovrumano. Anche la fluente chioma della Temperanza è piena di luce divina come il suo sguardo, l’unico che possa aver visto lo sguardo di Dio. Indossa una lunga tunica rossa (incessante attività spirituale), coperta da un mantello azzurro (serenità animica) e foderata di verde (vitalità).
Il sigillo sulla fronte della Temperanza è un fiore di colore rosso, con cinque petali, che richiama la quintessenza. Il suo sigillo è il segno dell’armonia che accompagna l’opera della Temperanza, perché tutto avvenga nel rispetto della propria natura, secondo il proprio assenso e  tramite l’ispirazione divina, quindi senza nessun calcolo.
Il liquido che la Temperanza travasa da un’anfora all’altra consente di cancellare le contrapposizioni degli opposti e delle forze contrarie,permettendo una vera comunicazione. Le passioni sono attenuate e il fluido energetico scorre perché ci siano solo energie complementari in perfetto equilibrio affinché non si spenga mai il sacro fuoco della vita.
L’Arcano XIV richiama l’inizio di una nuova vita, quindi l’UNO e stretta è la sua analogia con il Bagatto, che con le mani gioca e crea. Infatti anche la posizione delle mani è la stessa: la mano sinistra in alto, la destra in basso. La Temperanza però piega la mano sinistra con dolcezza e offre un dono: se stessa.
Non cerca la potenza come fa il Bagatto con la sua bacchetta; le sue mani sono rivolte verso la stessa direzione, come le due anfore che svuota e riempie hanno la stessa inclinazione. La Temperanza è manifestazione di spirito e corpo (1+4) ma che ancora separati devono essere miscelati, scorrere l’uno verso l’altro (7+7) perché si possano animare tramite l’energia degli opposti (8+6) e dare così avvio al nuovo ciclo (10+4).
Angela Braghin

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Il Ciclo della Vita si ripete - Cessapalombo 31 ottobre e 1 novembre 2016



La sera del 31 ottobre 2016 si compie a Palazzo Simonelli di Cessapalombo il rituale de Il Ciclo della Vita (collegato al Samahin). Verso le ore 17, al crepuscolo, faremo una escursione nel Parco dei Monti Sibillini e lì raccoglieremo fiori e foglie secche a simboleggiare la co-presenza di vita e morte, con cui comporre due cerchi sulla terra. Due cerchi uniti ad 8 in un ciclo di perenne rinascita e mutazione. Nei due cerchi ognuno sosterà  a turno,  esprimendo nel primo pensieri d'amore, ringraziamento e perdono  per gli antenati e nel secondo espressioni di buona volontà e di miglioramento della propria esistenza. 

La cerimonia   è  semplice e coinvolgente  e serve a rinnovare l’antica unione tra il mondo dei viventi e coloro che vivono in altre dimensioni. Con le candele in mano, al tintinnio cadenzato di campanelli alternato al rombo di una conchiglia indiana. Un piccolo fuoco acceso lascerà appena intravedere i volti, ognuno assorto con gli occhi chiusi e la mente a rimembrare…

Ma dopo questa meditazione attiva,  che sta  a significare l'amore per la vita nelle sue diverse forme, condivideremo il cibo satvico (vegetariano), come prasad, a cui  seguirà un piccolo concertino di canzoni ecologiste con accompagnamento di chitarre ed altri strumenti.

L'indomani, 1 novembre 2016, dalla mattina al primo pomeriggio si terrà un laboratorio gratuito sulla ceramica neolitica che ha la funzione di introdurre, alle ore 16, il momento clou dell'iniziativa, ovvero la presentazione dei due testi tradotti in Italiano de  “La civiltà della Dea” dell’archeologa lituana Marija Gimbutas ed un discorso sull'antico periodo matriarcale.

Per la buona riuscita dell'evento stanno lavorando: 

Antonello Andreani, responsabile di Palazzo Simonelli che ospita l'Iniziativa e garantisce la disponibilità e l'accoglienza; 

Stefano Panzarasa per il laboratorio sulla ceramica neolitica e le canzoni ecologiste; 

Mariagrazia Pelaia, traduttrice dei testi della Gimbutas, per il discorso sul matriarcato nel Neolitico.  

Il sottoscritto si occuperà della cerimonia dei Due Cerchi in sintonia con la Festa del Samahin.

Paolo D'Arpini  - circolovegetariano@gmail.com

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Come raggiungere Palazzo Simonelli:
Palazzo Simonelli è nel piccolo Comune di Cessapalombo in provincia di Macerata, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini nella sua punta a Nord.
In macchina: Autostrada A14 uscita Civitanova Marche poi tutta superstrada SS77 direzione Macerata che si supera per uscire poi a Caldarola, si attraversa la piazza di Caldarola e uscendo dal paese si seguono per altri 5 Km i cartelli con indicazione Cessapalombo e poi Palazzo Simonelli. La superstrada SS77 (Da poco denominata Quadrilatero) può essere presa anche partendo da Foligno per chi viene dal versante Umbria, Toscana e Lazio.
In Treno: La stazione più vicina è quella di Tolentino a circa 15 min di macchina da Palazzo Simonelli, chi ne avesse necessità può chiamarci al 338.9889440 e vi veniamo a prendere.
Coordinate GPS di Palazzo Simonelli: N 43* 06’ 12” – O 13° 13’ 21”
Su GoogleMaps: scrivere Palazzo Simonelli


P.S. Tutti gli eventi culturali sono gratuiti - Per info sull'eventuale pernottamento in loco e per i pranzi rivolgersi ad Antonello: 3389889440 – andreani@palazzosimonelli.it

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Programma in dettaglio: 

Spiritualità ecologica cristiana e olismo sistemico delle teorie della complessità.


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L’espressione poetica del messaggio cristiano, insito nei Racconti della creazione della Genesi e riconfermato dal Libro di Daniele, nonché da alcuni significativi Salmi, esprime, in una spiritualità profonda, l’appartenenza dell’uomo all’universo di cui siamo consapevoli attraverso l’olismo sistemico delle teorie della complessità.

La cultura contemporanea, di fronte all’emergenza ecologica, si interroga sul riduzionismo moderno che, attraverso la scienza, configura il mondo come un’entità meccanica. Tale visione epistemologica non è consona alla relazione tra ragione e fede proposta dal cristianesimo poiché quest’ultimo rappresenta il mondo come creato al quale l’uomo appartiene e che, peraltro, è immagine e traccia dell’opera di Dio. La rappresentazione cristiana del reale costituisce, pertanto, un veicolo interessante per il passaggio dall’ecologia all’ecoetica, nonché dall’ecologia di superficie all’ecologia profonda. Così, alla luce dei nuovi documenti conciliari e post conciliari, prodotti dal magistero della chiesa cattolica, si creano le occasioni per un dialogo ed una collaborazione di natura interreligiosa ed interculturale con le idee che circolano oggi nel nostro villaggio globale. 


Siamo quindi nelle condizioni di integrare il momento conoscitivo dell’ecologia scientifica e la posizione prudenziale dello sviluppo sostenibile, con una rivendicazione da parte dell’uomo della sua consapevolezza di appartenere alla dinamica biologica e spirituale della realtà che ci circonda, in tutte le sue forme ed espressioni. 

Perciò, l’ecologia assume nuovi significati, beneficiando della semantica di nuove denominazioni; parliamo, in tale prospettiva, ad esempio di una ecologia della pace e di una ecologia della vita, per sottolineare la crescita dinamica di un mondo che, nella duplice dimensione della vita e della spiritualità, instaura delle dinamiche di sviluppo nelle quali il conflitto non è guerra o distruzione, esprimendo piuttosto le condizioni di una crescita attraverso l’integrazione, la collaborazione e la comunione di tutte le energie di qualsiasi forma e di qualsivoglia natura.

Il cantico delle creature di San Francesco esprime la semantica di un progetto di trasformazione del nostro rapporto con il mondo della vita e viene ad essere, nella nostra cultura, un appello che ci chiama a nuove forme di sviluppo e di utilizzazione delle risorse e delle energie che ci sono state donate per poter divenire dei veri collaboratori della crescita dell’intero universo. Da ciò, l’ecoetica non si manifesta soltanto come una nuova via dell’indagine filosofica ma costituisce, piuttosto, una forma di profonda spiritualità biologica tra l’indagine scientifica, la ricerca filosofica e le visioni di fede promosse dalle diverse religioni.

Quanto detto dà concretezza ad un itinerario spirituale in cui il mondo, riconosciuto quale immagine del creato, realizza un segno vivente attraverso il quale si aprono le diverse vie religiose per l’apertura della nostra intelligenza al mistero della presenza del divino nascosto nelle diverse pieghe arcane del reale, in tutte le sue espressioni.

Con il Cantico delle creature, dunque, ancora una volta è la poesia che riesce, sul piano estetico, a completare un discorso avviato dall’etica e approfondito nella sua spiritualità dalle fedi religiose. In tal caso, le immagini spiritualizzate degli astri, dei fenomeni atmosferici, degli esseri viventi vegetali e animali prendono vita e collaborano con l’uomo in una sintonia corale nella quale tutto il creato vivente si apre nella direzione evocata e invocata dall’Apocalisse che trova il suo approdo più alto nell’aspirazione ai cieli nuovi e terre nuove.

Aurelio Rizzacasa

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Psicologia animale, zodiaco cinese e l'esagramma dell'I Ching per il momento presente (dal 23 settembre al 22 ottobre)


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La cosa migliore per apprendere le tendenze e le propensioni innate degli archetipi dello zodiaco cinese  e quello di comprendere la psiche degli animali che li rappresentano (la parola zodiaco deriva da animali appunto) è l'osservazione ed il contatto diretto, in campagna di solito la gente conosceva bene gli animali. 

Pensate che questo sistema cinese è stato studiato e realizzato almeno 5 mila anni fa quando il rapporto uomo animali era molto stretto, quando si parlava di Gallo, o di Cane, o di Maiale, o di Scimmia... tutti capivano immediatamente perché li conoscevano,  come conoscevano bene le qualità del tempo e la natura degli elementi... oggi purtroppo tutte queste cose ci sembrano aliene, poiché viviamo in un mondo virtuale in cui non si conosce il giorno e la notte, le stagioni né la psiche collettiva.

Per una ricerca zoologica, per l'apprendimento della psicologia animale, e per una comparazione con il sistema zodiacale cinese,  consiglio di leggere il libro "Psicologia animale" dell'etologo Francoise Guillaume,  oppure quell'altro di Konrand Lorenz L'anello del Re Salomone. 


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Per esemplificare i concetti qui espressi di seguito riporto la descrizione dell'esagramma Kuan, relativo momento presente, collegato  all'archetipo del Cane (dal 23 settembre al 22 ottobre).

Kuan, la Contemplazione

L’esagramma ha un doppio significato: in parte dà, cioè offre una vista sublime, in parte toglie cioè contempla, vuole ottenere qualcosa con la contemplazione.

Il nome cinese ha un duplice significato. Da un lato significa essere contemplato, dall’altro l’essere visto (come modello).

Il segno raffigura un sovrano che contempla verso l’alto la legge del cielo e verso il basso i costumi del popolo.

Con il suo buon governo è un sublime modello per le masse.

Il segno è coordinato all’ottavo mese, settembre- ottobre, quando la forza chiara si ritira e l’oscura sta di nuovo salendo.

Il momento è il più sacro, quello del supremo raccoglimento interiore. Così nella natura si osserva una sacra solennità nel ritmo con cui tutti gli eventi naturali procedono.

La contemplazione del senso divino del divenire cosmico conferisce a colui che è chiamato a influire sugli uomini i mezzi per esercitare gli stessi effetti.

Per farlo, è necessario un raccoglimento interiore, quale lo produce la contemplazione religiosa in uomini grandi e saldi nella fede.

Così essi scorgono le misteriose leggi divine della vita e le rendono operanti nella propria personalità grazie all’intensità del raccoglimento interiore, e la loro presenza emana un misterioso potere spirituale che agisce sugli uomini e li assoggetta senza che essi siano consapevoli del modo in cui ciò avviene.

Per quanto riguarda l’oroscopo cinese:  Il Cane è  l’animale che  rappresenta queste qualità.

Siamo grati a questi  Cani, per il loro impegno sociale, per la determinazione con la quale hanno combattuto e combattono  contro le ingiustizie. 


Paolo D'Arpini