Conciliare il mondo materiale con quello spirituale


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"Spesso ci chiediamo come conciliare il mondo materiale con quello spirituale e come viverli insieme..[...]
Chiaro che viviamo prima di tutto in quello materiale, ma il fatto che quello spirituale, soprattutto all’inizio, abbia una natura così opposta a quello materiale ci porta a cercare di "demolirlo" o rivestirlo di significati materiali che non ha..[....] Una volta raggiunto un certo conseguimento interiore le cose si chiariranno da sole.... Anche quando cerchiamo di trasmettere ad altri i contenuti e pure quando si cerca sempre di mettere ogni cosa nel contesto giusto e chiarire quanto ciò di cui si parla sia collegato o meno alla realtà materiale ed alla nostra percezione"


"L'alba arriva sempre, finché si è vivi, le esperienze sono passeggere come i giorni e le notti... trascorse, le sensazioni lasciano una traccia ma la traccia si ferma nella memoria e non può alterare il presente... sappilo... è come un fantasma che appare ed influisce sulla psiche ma non può intervenire nella realtà fisica... o sulla Coscienza. Persino un ectoplasma è semplicemente una apparizione psichica.. e le sensazioni di tocco, vista udito, etc. nascono dalla mente non dal riscontro sensoriale fisico... quindi sono come sogni... e come tali vanno considerati ed analizzati. Certo, un sogno contiene messaggi dell'inconscio, osservali elabora e vai oltre... Non soffermartici... non tenerli in conto come verità assolute"


"Cammino accecato verso la luce
e cerco di raggiungere la sua mano
Non chiedere nulla
e non cercare di capire
Apri la mente e
apri il tuo cuore
vedrai che io e te
non siamo distanti l'uno dall'altra
perché io credo
che l'amore è la risposta
Io credo
che l'amore mostrerà il cammino"
(Anonimo)


Meditazione è la scoperta che
la meta dell'esistenza
è sempre raggiunta
nell'istante presente
(Alan Watts)


La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione, per quanto radicata.
(Albert Einstein)


Puzzle dell'ego
pezzi d'ego
sparsi
come farfalle nelle correnti della vita
crisalidi di granito incise nel passato
ali sbiadite al sole del futuro
lucide memorie
colori alati
il cielo
unica ragione
della loro esistenza
(Siràne)


"La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza nei pensieri crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore"
(Mao Tse Tung)

Milarepa: "4 nobili animali nelle 4 direzioni"


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Lassù, in mezzo al cielo azzurro,
la coppia del sole e della luna vive felicemente:
è il palazzo meraviglioso degli dèi.


A est sulla montagna innevata dal picco di cristallo, il bianco leone delle nevi vive felicemente.
È il re che governa sui quadrupedi,
come segno di grandezza, non mangia carne putrefatta.
Quando scende verso i prati verdi,
possa la tormenta di neve non diventargli nemica!


A sud, al riparo del folto della foresta,
la tigre dal manto striato vive felicemente:
è il campione di tutte le belve,
come segno di coraggio, non esita a sacrificare la vita.
Quando vaga per i sentieri stretti,
possa la trappola non diventarle nemica!


A ovest, nel turchese scintillio del lago
Il pesce dalla pancia bianca vive felicemente;
è il danzatore dell'elemento acqua,
per lo stupore rotea i suoi occhi dorati.
Quando insegue i cibi che desidera,
possa l'amo non diventargli nemico!


A nord sull'immensa roccia rossa,
l'avvoltoio, re degli uccelli, vive felicemente:
è il veggente tra i pennuti.
Meraviglia! Non uccide i suoi simili.
Quando cerca il cibo tra le vette delle tre montagne,
possa la rete non diventargli nemica!

Milarepa


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Storia biblica di Yhwh, Yahweh, Javhè, o Geova secondo Mauro Biglino (rivisitata da Simon Smeraldo)


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Gli scritti di Mauro Biglino hanno il grandissimo merito, e non è da poco, di dimostrare chiaramente, al di là di ogni dubbio, con un serio esame filologico dei testi originali alla mano, che l'Antico Testamento non parla di Dio, e non è un libro sacro,bensì un libro di storia (io però lo definirei di mitologia). Plaudo al suo lavoro davvero molto esaustivo e liberatorio; anche perché francamente questo Yhwh, Javhè, o Geova che dir si voglia, come psicopatico se la cava bene, ma come Dio lascia un po' a desiderare, visto il suo hobby compulsivo di sterminare la gente, o, in alternativa, colpirla con ogni genere di maledizioni.

Però, c'è un però... in primo luogo Biglino si contraddice vistosamente dapprima affermando che come ogni libro di storia con i suoi annetti l'Antico Testamento risente pesantemente di interventi "editoriali", errori di trascrizione dai testi originali, modifiche intenzionali, manipolazioni varie, e fin qui ci siamo;per non parlare poi dell'opera autoreferenziale degli ebrei che nei testi fondanti dell'ebraismo (ma non tutti gli ebrei sono pienamente d'accordo sui suoi significati) hanno trasformato una masnada di pastori nomadi magari armati di bastoni in un esercito invincibile e travolgente quando la storia non fa nemmeno menzione di questo popolo insignificante dell'antichità. E anche qui ci siamo: ma l'ineffabile Biglino poi segna un clamoroso autogol quando "fa finta che...." gli autori della Bibbia ebraica abbiano voluto dire esattamente quanto hanno detto, senza seconde intenzioni. Allora: lo volevano dire davvero o il testo è affidabile solo fino a un certo punto?

Per di più, essendo totalmente digiuno della materia, non comprende come il linguaggio dell'antichità nel riferire gli eventi - fino almeno al razionalismo dei tardo-greci e dei romani che fra l'uno e l'altro hanno inventato il genere "storia" - è sempre e unicamente stato di tipo mitologico e quindi simbolico. Dunque nessuno di quei testi va preso assolutamente alla lettera, poiché sono criptati e vanno letti tra le righe, con il giusto atteggiamento di indagine spirituale: ma poiché l'autore in questione nulla sa e nulla capisce di metafisica, trascendenza e spiritualità, le sue disanime risentono dell'ottusa ottica materialista di chi non vede- perché proprio non c'è, poverino - al di là del proprio naso, senza alzarsi un metro da terra. 

E di conseguenza egli fa di ogni erba un fascio , tuonando contro le "interpretazioni esoteriche e spiritualiste di ogni genere" evidentemente credendo- oppure dicendolo in mala fede, il che è più probabile - che la nozione di trascendenza e di spiritualità sia stata introdotta proprio dall'Antico Testamento, e che questo testo sia paradigmatico in quanto a questo. Ciò è totalmente errato e denota i vistosi limiti culturali del Biglino che non sa (o, come suo costume, "fa finta ...di non sapere" ) che esistono testi molto più antichi della Bibbia -. i Veda indiani per esempio, o il Tao Te Ching, lo Zend Avesta degli iranici o i testi egizi ma anche altri - che non lasciano dubbi sul fatto che la trascendenza, al di là di ogni discorso "religioso",  è sempre stata patrimonio dell'umanità e presente con essa, poiché la natura stessa dell'uomo ne è profondamente intessuta.
Tutto ciò tralasciando l'ingenua e meccanica ipotesi dell'origine "extraterrestre" di Javhè e degli elohim avanzata da Biglino (ma non sua, poiché riprende tesi già note) ....ma questa è un'altra storia.

Sono comunque persone e autori come questo che tradiscono, soprattutto con il loro atteggiamento da infervorati crociati contro tutto ciò che esula dalla razionalità, un evidente "mandato" da parte delle potenze che scrivono la storia, con il fine di mantenere gli uomini nella bassa vibrazione della materia e dell'ignoranza.

Dunque, bene - anzi molto bene - quanto a mettere in luce le plateali contraddizioni bibliche quanto alla figura di un presunto "Dio" unico e creatore e Padre amorevole; male, molto male quando si allarga a macchia d'olio questa presunzione di colpevolezza e falsità riguardo ai principi spirituali di cui non c'è alcuna comprensione.

Simon Smeraldo

Tara - Ovvero: "Se un Buddha sceglie di essere donna"



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I Tibetani che -mille anni fa- viaggiavano a piedi fino a raggiungere le grotte e le foreste dell'India, per trovare e ricevere gli insegnamenti buddhisti, scoprirono che molte donne erano di fatto grandi maestre tantriche; chiamate yogini, praticavano le discipline esoteriche seguite da un gran numero di discepole. 

Dal carattere fiero, indipendente e rigoroso, le yogini trasmettevano i loro segreti spirituali agli uomini che desideravano essere iniziati, dando un grande impulso allo sviluppo del Buddhismo tantrico.


A un certo punto, queste donne straordinarie scomparvero di vista.
Ma non scomparvero dalla mente dei praticanti.
La loro corrispondente forma "beatificata" danza nel cuore dei mandala di tutto il pantheon tibetano.

"Nel campo spirituale, l´energia femminile ha le stesse capacità e possibilità di quella maschile", afferma Kyabje Gehlek Rinpoche, Lama tibetano e insegnante buddhista ("Rinpoche" significa "il prezioso") inviato in Occidente dai tutori del Dalai Lama.

Gehlek Rinpoche, noto nei circuiti spirituali per la sua vicinanza al poeta Allen Ginsberg (e per averlo assistito spiritualmente al momento della sua morte), è il fondatore dei Centri di Buddhismo tibetano di Ann Arbor (Michigan) e Soho.

Una mattina di alcuni giorni fa Gehlek Rinpoche era seduto di fronte alla
divinità Tara, raffigurata in un dipinto del diciottesimo secolo contenuto
in "Buddha femminili: donne di illuminazione nell´arte mistica tibetana",
mostra in corso di svolgimento al Rubin Museum of Arts di Chelsea.

"Ciò di cui c´è più bisogno in questa epoca è una presenza femminile", ha detto il Lama. Gehlek Rinpoche ha spiegato che Tara ha fatto voto di manifestarsi nel mondo in forma femminile.

Tutti i Bodhisattva le avrebbero detto: "Tara, tu ora potresti essere tutto ciò che desideri, potresti essere un uomo".
Tara avrebbe risposto: "Vi ringrazio, ma la mia risposta è no".


"Tara ha scelto un corpo femminile per illuminare la via di tutti gli esseri", ha detto Rinpoche "la sua immagine ci aiuta ad essere consapevoli del Buddha che esiste dentro ciascuno di noi; ci aiuta a ricordarci che non siamo soltanto esseri fisici, materiali".

Nella pratica degli insegnamenti tantrici segreti, secondo l´attuale Dalai
Lama, le donne sono addirittura avvantaggiate; gli uomini invece tendono a mettersi in evidenza nelle forme più "comuni" (non esoteriche) del Buddhismo tibetano.

Il Primo Dalai Lama (1391-1475) compose un canto mistico di ventuno lodi a Tara, che si dice sia sorta dall´oceano di lacrime della divinità principale tibetana: Avalokiteshvara, il Bodhisattva della Compassione.


Tara, il cui nome significa "Stella" (forse con riferimento alla Stella
Polare, la cui luminosità ha il potere di guidare coloro che si sono
smarriti) è l'energia dell´illuminazione personificata.


Tara è al tempo stesso una madre appassionata, una protettrice irata, una soggiogatrice di ostacoli veloce e senza paura.

Con occhi dardeggianti come fulmini, batte i piedi e semina il panico fra dei e demoni allo stesso modo, riparando i torti e le ingiustizie e adempiendo alla sua promessa di donare al mondo le divine energie femminili.

La sua intensa femminilità è tutto fuorché docile o sottomessa, come appare con lampante evidenza nella mostra del Rubin Museum e in un´altra mostra collegata (avente lo stesso nome) presso il Bruce Museum di Greenwich, Conn.

Tara e il suo seguito di yogini bevono il sangue degli avversari del Dharma, danzano nude sui corpi dei nemici sconfitti e si abbracciano a consorti maschili in un'appassionata unione sessuale. Sono liberatrici trascendenti, che si ergono a difesa della "Natura illuminata" presente in ciascuno di noi, quando ci rivolgiamo verso la nostra saggezza interiore. 

Kay Larson