Sattva, Rajas e Tamas - Le tre Guna (o "qualità energetiche") che muovono il mondo



Il 26 settembre del 2013, la mattina presto, mi telefonò  Caterina, di servizio al macello dei polli, per chiedermi alcune delucidazioni sul significato delle tre “guna” (qualità energetiche), perché mentre stava lì ad assistere alle “esecuzioni” leggeva qualche pagina della Baghavadgita, per trarne spunto al discorso introduttivo da tenere  l'indomani al Concilio della Spiritualità Laica  di Monteorsello, e voleva inquadrare meglio il significato di queste “forze” che agiscono nel mondo. 

In verità queste tre spinte energetiche non appartengono soltanto alla tradizione indiana, sono presenti anche in tutte le altre filosofie e cosmogonie elaborate in varie culture. Ma in India da tempo immemorabile i cercatori della verità hanno cercato di comprendere il “funzionamento” della vita e perciò lo studio sulle varianti energetiche che creano e sostengono e distruggono il mondo sono state profondamente analizzate. 

In verità le tre guna rappresentano i tre aspetti del divino, dove “rajas” (moto) rappresenta la spinta creatrice, Brahma, che irradia la vita, una sorta di Big Bang in espansione; “tamas” (stasi) simboleggia Shiva che ferma la ruota del divenire per infine riscoprire la verità dietro le forme, insomma le “distrugge” (come si dice in gergo); mentre “sattva” (armonia), che è l’emblema di Vishnu, sta a significare l’equilibrio instabile tra le spinte energetiche di azione ed inerzia che consente alla vita di esprimersi nella mutevolezza. 

Questi tre aspetti, in varie gradazioni trasformative, creano i cosiddetti cinque elementi che avviano il processo esistenziale. Ovvero: sattva puro rappresenta l’Etere (lo spazio vuoto, la coscienza); mescolato con rajas diventa Aria (la mente sottile nel suo potenziale concettuale); rajas da solo significa il Fuoco (la mente che crea le forme mentali); il mescolamento di rajas e tamas produce l’Acqua (in cui le immagini e le forme mentali assumono una sembianza definita ma fluida); ed infine tamas in solitario rapprende le forme pensiero che si trasformano in energia materica, ciò che è fisico. 

Da queste trasformazioni e dall’interconnessione costante delle tre guna si svolge lo spettacolo dell’esistente, le tre guna sono la causa prima della vita e del divenire, allo stesso tempo esse sono inseparabili e quindi nella disciplina spirituale del “ritorno a casa”, ovvero della conoscenza reale della propria natura, queste guna sono considerate spinte funzionali a proiettare l’illusione (maya) e che agiscono per “trattenere” lo spirito nel sogno cosmico. 

Beh, mi sono accorto, che il discorso è diventato veramente lungo (per l’azione delle stesse guna)… e Caterina mi aveva chiesto solo due righe di spiegazione… mi fermo qui!

Paolo D'Arpini


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