Incarnazione è altra cosa di reincarnazione... - Il viaggio dal sonno dell'illusione alla realizzazione del Sé



Secondo un filone buddista o taoista esiste solo una massa psichica che contiene tutte le tendenze mentali vissute o vivibili durante l’esistenza da tutti gli esseri senzienti. La scintilla singola si definisce incarnazione. Alla morte della persona l’energia individuale si fonde con l’universale. Ma le tendenze innate incompiute si aggregano in un grumo (programma) che attira la coscienza verso nuove incarnazioni. 

Insomma non è la stessa anima che si reincarna… ma le pulsioni psichiche che cercano nuove soluzioni evolutive. Il problema è che durante la vita l’anima, intendendo la coscienza individuale, si identifica con il corpo mente e di conseguenza ritiene che il processo evolutivo vissuto le appartenga, al contrario tale processo di apparizione nel manifesto è del tutto automatico (causa effetto). 


I cosiddetti “altri” sono solo sembianze di noi stessi riflesse nel nostro specchio mentale.  In ogni caso  tali “elucubrazioni” non hanno valore dal punto di vista della consapevolezza non duale assoluta, ma disquisendo nell’ambito relativo possono aiutarci a distaccare la nostra coscienza dal processo del divenire…

Il sé individuale (anima) è il riflesso nella mente di quella consapevolezza. E qui si chiede cosa è la mente o  anima individuale? E’ quel potere di riflessione che consente al Sé di manifestarsi nelle infinite forme (Tempo spazio energia). Siccome il riflesso delle immagini manifestate ha come substrato il Sé (l'assoluta consapevolezza), si può dire  che il mondo è irreale se visto come separato dal Sé, ma diviene reale se visto come il Sé. 


Come un qualsiasi personaggio del sogno al momento del risveglio smette di esistere in quanto “individuo del sogno” e si risveglia come il soggetto sognatore.

Paolo D’Arpini




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