Sincronicità e causalità, secondo C.G. Jung



La sincronicità non è più enigmatica o più misteriosa di quanto lo siano le discontinuità della fisica. Soltanto la radicata convinzione dell'onnipotenza della causalità crea difficoltà alla comprensione e fa apparire impensabile che possano verificarsi o esistere eventi privi di causa. Ma essi esistono e dobbiamo definirli 'atti creativi' nel senso di una creatio continua, di un coordinamento che in parte si ripete da sempre, in parte sporadicamente e che non può venire dedotto da nessun antecedente constatabile. Bisogna ovviamente guardarsi dal considerare acausale ogni evento la cui causa sia ignota. Il ricorso al concetto di acausale è ammissibile soltanto nei casi in cui una causa non è neppure pensabile. 

Questo 'essere pensabile' tuttavia è un concetto che esige una strenua critica. Per esempio: se l'atomo corrispondesse al suo concetto filosofico originario, la sua scindibilità sarebbe impensabile. Coincidenze significative sono pensabili come puri casi. Ma quanto più si assommano e quanto più grande e più precisa è la corrispondenza, tanto più diminuisce la loro probabilità, e tanto più cresce la loro impensabilità: vale a dire, non possono più valere come puri e semplici casi, ma- in mancanza di una possibile spiegazione causale- debbono essere concepiti come ordinamenti. La mancanza di una possibile spiegazione non deriva qui, come abbiamo già rilevato, solo dal fatto che la causa è ignota, ma dal fatto che non c'è una causa pensabile coni nostri mezzi intellettivi. 


È il caso che si verifica necessariamente quando spazio e tempo perdono il loro significato, o sono diventati relativi, perché in tali circostanze diventa impossibile stabilire, anzi addirittura pensare in generale, una causalità, la quale presuppone, per esistere, spazio e tempo. 


Per questi motivi mi sembra necessario introdurre accanto a spazio tempo e causalità, una categoria che non solo rende possibile caratterizzare i fenomeni di sincronicità come classe particolare di eventi naturali, ma che comprende anche il contingente come un qualcosa che da un lato è generale ed esiste sempre, e che dall'altro è la somma di molti atti individuali di creazione che si realizzano nel tempo. 


C.G. Jung   ('La sincronicità')

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