La saggezza estemporanea dello Zen



Saggezza estemporanea
Un giorno in un tempio buddista c'era stata una solenne cerimonia che aveva visti  impegnati tutti i monaci. Terminati i riti il monaco che fungeva da cuoco si precipitò  nell'orto e tagliata un  po' di verdura  cucinò una veloce zuppa. Malgrado  l'estemporaneità della preparazione tutti la trovarono particolarmente saporita  ma ad un  tratto il capo del monastero chiamò il cuoco e mostrandogli la sua ciotola, con dentro la  testa di un serpente, gli chiese irato: "Cos'è questa..?"  Al che il monaco senza  perdersi d'animo prontamente rispose "Oh, grazie maestro.." e se la mangiò con gusto...

L'essenza dello Zen
"Maestro ti prego insegnami la vera essenza dello Zen" - Implorò un discepolo rivolto al maestro Josshu.  Ed il maestro rispose: "Hai finito di mangiare?" - "Sì maestro,  ho finito" - "Allora va a lavare le stoviglie!"

Inferno e paradiso
Un giorno un samurai, un grande soldato, andò dal maestro spirituale Hakuin e chiese: “Esiste un inferno? Esiste un paradiso? Se esistono l’inferno e il paradiso, da dove si entra?”. Era un semplice guerriero. I guerrieri sono privi di astuzia nelle mente. I guerrieri conoscono solo due cose: la vita e la morte. Il samurai non era venuto per imparare una dottrina, non voleva dogmi, voleva sapere dov’erano le porte per evitare l’inferno ed entrare in paradiso. Hakuin chiese: “Chi sei tu?”. Il guerriero rispose: “Sono un samurai”. In Giappone essere un samurai è motivo di grande orgoglio. Significa essere un guerriero perfetto. Un uomo che non esiterebbe un attimo a dare la vita. “Sono un grande guerriero. Perfino l’imperatore mi rispetta”. Hakuin rise e disse: “Tu, un samurai? Sembri un mendicante!”.  L’uomo si sentì ferito nell’orgoglio. Sfoderò la spada, con l’intenzione di uccidere Hakuin. Il maestro rise: “Hai una spada? Sicuramente non sarà affilata" Il samurai colmo d'ira si preparò a colpire il saggio. E Hakuin replicò: "Questa è la porta dell’inferno”.  Il samurai rinfoderò la spada e Hakuin disse: “Qui si apre la porta del paradiso”. 

(L’inferno e il paradiso sono dentro di te. Entrambe le porte sono dentro di te. Quando ti comporti in modo inconsapevole, si apre la porta dell’inferno; quando sei attento e consapevole, si apre la porta del paradiso. La mente è entrambi il paradiso e l’inferno, perché la mente ha la capacità di diventare sia l’uno che l’altro. Ma la gente continua a pensare che tutto esista in un luogo imprecisato all’esterno.) 

Schegge di Tempo
Un signore pregò Takuan, un insegnante di Zen, di suggerirgli come potesse trascorrere il tempo.
Le giornate gli sembravano molto lunghe, mentre assolveva le proprie funzioni e se ne stava seduto e impettito a ricevere l’omaggio della gente. Takuan tracciò otto ideogrammi cinesi e li diede all’uomo: “non si ripete due volte questo giorno, scheggia di tempo grande gemma. Mai più tornerà questo giorno. Ogni istante vale una gemma inestimabile”.

(Raccolta di testi  da varie fonti a cura di Paolo D'Arpini)

1 commento:

  1. Commento di Fabrizio De Iorio: "Un maestro Zen che cercava un valido sostituto per guidare il monastero mise una brocca d’acqua e un bicchiere di fronte ad alcuni suoi discepoli. Non disse nulla. I discepoli iniziarono a discettare sul significato della brocca, il contenitore descrivendone le metafore, poi iniziarono l’uno dopo l’altro a descrivere la purezza dell’acqua e la similitudine tra il Cammino e i corsi dei fiumi, inerpicandosi nella disamina dell’Ottuplice sentiero, della dottrina della sofferenza, del buddismo Mahaiana, Yinahana, sulla Theravada, la tradizione degli antichi, sul sutra del canone Pali, sul significato di arhat, sul Nirvana, sulla rinascita e sulla morte, sulla rinuncia, sul Dharma e sulle filosofie che indagavano il significato della vita e su tutte queste cose da eruditi. Ognuno faceva a gara, gonfiandosi come un tacchino, sfoggiando conoscenza e intelligenza per accreditarsi come il migliore, il più bravo, il più meritevole al fine di fare colpo sul maestro che in silenzio attese che tutti finissero lo show. Solo uno di loro era restato in silenzio. Al che si alzò, andò verso la brocca, verso l’acqua nel bicchiere e la bevve. Il Maestro disse: sarà lui il prossimo maestro che guiderà il monastero.

    Una piccola storiella Zen, molto potente. Vogliamo a continuare fare gli eruditi che discettano sulla Verità o vogliamo sperimentarla quella Verità?"

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