Fantareligione - Vangeli canonici ed il Cristo decontestualizzato



I racconti evangelici, nella loro astrazione -come fossero racconti fiabeschi-  non permettono di identificare un elemento concreto. Questo il loro fascino ma anche il loro limite. Al contrario, la Fascinazione Mitica, alla quale i creatori dei Vangeli si sono sicuramente ispirati, permette una continua traslazione nella tradizione del mito: dalla Persia, alla Mesopotamia, alla Grecia, a Roma e da questa a tutta l’ area mediterranea, compresa la Palestina, ma soprattutto Alessandria d’Egitto cuore pulsante e concentrazione di tutto il pensare ed il sentire.

Il Gesù dei Vangeli vive, si muove ed opera su di uno sfondo ambientale e storico irreale, tranquillo, folkloristico, pacifico, al massimo turbato da qualche dramma personale senza importanza sociale, quali infermità o alienazioni mentali (indemoniati), drammi che danno al personaggio l’occasione di mostrare i suoi poteri taumaturgici e di porsi al centro di una attenzione collettiva priva del tutto di connotazioni politiche e di prospettive rivoluzionarie 

In questo clima è possibile instaurare un insegnamento di carattere personalistico che promette la “vita eterna”, cioè un prolungamento della vita a chi si comporterà in un certo modo ( che può essere anche una modalità di esistenza del tipo di quelle che vanno per la maggiore, oggi, nelle riviste salutistiche. Da aggiungere anche che all’epoca, cioè all’epoca in cui è stato situato, arbitrariamente la predicazione di gesù, la Palestina era letteralmente straziata da guerre civili e da ribellioni contro Roma.

Pitigrilli, nel suo libro ” La bella ed i curculionidi” scrive: I Greci insegnavano ”se sei bello fatti più bello ancora. Oggi la gente coltiva la propria caricatura.”

E Platone: “Scopo dell’uomo è la conoscenza e questa si ottiene nella Comunità e per la Comunità ”

Palingenesi Pitagorica: come scrive Arturo Reghini, non significa morire e rinascere, bensì ripetere l’ atto della nascita. nascere nuovamente.

Frasi utili alla comprensione:

 "Perdonami per non essere riuscito a perdonarti."

"Io sono un altro Te stesso."  saluto dei nativi americani.

"In fondo al Graal c’è il TAO"  Eugenio Montale.

Vasile Droj: "Risonanza nella nostra Mente delle parole che pronunciamo e che ascoltiamo. Non ha senso escludere la sonorità e l’articolazione, cioè la lingua nazionale utilizzata nel discorso, dalla comprensione dei significati.  Non c’è comprensione nella pura astrazione concettuale."

H. Laborit: "La sola ragione d’essere di un essere  è di essere, diversamente non esisterebbero esseri"

Cartesio: "Occorre saper sceverare il vero dal certo"

Georgius Vitalicus

1 commento:

  1. "Togliendo il testimonium flavianum un trafiletto falso astutamente inserito nell'opera storica Antichità Giudaiche dello storico ebreo del 1 secolo, Giuseppe Flavio, nel terzo secolo da Eusebio di Cesarea, Tutte le opere dello storico nonchè ex comandante militare giudeo durante la guerra ebraica contro i Romani (comandati da Vespasiano e dal figlio Tito ), non c'è assolutamente traccia di questo predicatore galileo di nome Gesù .. Antichità Giudaiche e Guerra Giudaica le due opere corpose dello storico ebreo, sono molto puntigliose a riferire fatti e persone. Della storiella evangelica nulla. Nemmeno Nazareth è menzionata dallo storico, che invece da informazioni minuziose di altre località di tutta la Giudea Galilea Samaria, Perea, e regioni limitrofe confinanti. Una cosa strana viene alla mente; due famosi apostoli dei vangeli Simon Pietro, e Giacomo, vengono menzionati da Giuseppe Flavio ma non come pacifici predicatori, ma come terroristi zeloti nazionalisti appartenenti ad una nobile famiglia galilea.. quella di Giuda il Galileo, figlio di Ezechia, discendenti davidici asmonei. di Gamala (che i vangeli non nominano mai, ma che ha tutte le caratteristiche geografiche e storiche attribuite alla Nazareth, che invece nella realtà non è adiacente al lago Tiberiade, e non ha rovine archeologiche risalenti al 1 secolo ma dal 3 secolo in poi. )... chi vuol intendere intenda..."
    (Carlo Maiorana)

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