Neuropsicofisiologia, significato e funzione ... in una nota di Michele Trimarchi


La Neuropsicofisiologia, integra Neurologia, Psicologia, Fisiologia e Fisica ed è nata in Italia a partire dagli anni ’70 -‘80,  basata sulla Fisica dell’Informazione, sulle differenze funzionali  tra emisfero destro e sinistro del cervello e sulle funzioni superiori del cervello umano, fino alla definizione e presentazione alla comunità scientifica della  “Teoria  integrata delle lateralizzazione degli emisferi cerebrali”,  basata sugli sudi sugli emisferi cerebrali, che valsero il Nobel a R. Sperry nel 1981. (R. Sperry 1980, Trimarchi M., 1982).
Ciò per  scoprire “la Fisiologia della coscienza”, ovvero come si sviluppa l’Io cosciente dell’essere umano, quell’Io che permette di gestire consapevolmente e creativamente le funzioni cerebrali, integrando il dinamismo della mente con il corpo, nel suo rapporto con l’ambiente (Teoria neuropsicofisiologica dell’apprendimento, Trimarchi M., 83)  scaricabile su: www.neuropsychophysiology.org ( in ingl. e in italiano.)
Un paradigma centrale della Fisica dell’informazione e quindi della  Neuropsicofisiologia è quello che correla energia, materia e informazione, paradigma E=M=I: non esiste nulla che non sia contemporaneamente informazione, materia ed energia. Sono le informazioni che gradualmente modulano le funzioni neuropsicofisiologiche, dando vita alla coscienza dell’individuo, quando sono armoniche e fisiologiche al suo sviluppo, generando invece malessere, disagi e psicopatologie quando sono conflittuali e antitetiche a quelle pulsioni genetiche che spingono ogni essere umano all’autodeterminazione, alla libertà, al rispetto della propria dignità ed autonomia.
Michele Trimarchi

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