Riflessioni su esistenza, soggettività, oggettività e comunicazione




Mi è capitato, in passato, di assistere, e pure partecipare, a discussioni tra chi sosteneva che i sistemi fisici e le particelle elementari comunicano ("comunic-azione" : rendere comune), e chi dichiarava che no, solamente interagiscono ("inter-azione" : azione tra due).

In effetti, quanto accade é che A e B trasfericono dall'uno all'altro energia, struttura, ordine, e ne conservano traccia, ovvero memoria.
A questo punto, che differenza fa ? Denominare tutto ciò "interazione" o "comunicazione", è semplicemente una scelta linguistica che non muta nulla nel contenuto del fenomeno, una pura questione di gusti , insomma.
A suo modo, l'universo può ben essere descritto come un "tutto vivente".

 A mo parere noi troviamo alcune forme ed alcune strutture più facilmente riconoscibili di altre, così tendiamo a pensarle come se fossero "speciali", mentre "speciale" é solo la facilità con cui le riconosciamo.

Ad esempio, la struttura S1 = (1,2,3,4,5,6,7,8,9....) ha la stessa probabilitò di uscita e la stessa importanza di S2 = (8,2,5,3,4,9,1,6,7....), salvo che ricordiamo/riconosciamo facilmente la prima perché coincide con un nostro modello mentale arbitrariamente scelto e familiare. 
S1 non è in sé privilegiata rispetto ad S2. 

Penso lo stesso dell'essere umano. Il quale naturalmente mi interessa, perché io stesso ne sono un esempio.

Si tratta dunque di una importanza relativa: siccome io sono membro dell'insieme X, provo interesse per i membri x dello stesso insieme.
Ma dal punto di vista complessivo non vedo motivo per cui l'insieme X debba considerarsi speciale o previlegiato rispetto agli altri Y.
Gli esseri umani sono un caso come tanti di organizzazione dell'energia.

Dal nostro punto di vista un caso molto importante.
Ma se fossimo farfalle su Sirio B penseremmo lo stesso delle farfalle di Sirio B (ho fatto l'ipotesi che Sirio B possa essere, un giorno, popolata di farfalle; non poniamo limiti alle possibilità del mutamento).
Naturalmente, fintanto che condivido la condizione umana penso di provarne a fare il miglior uso possibile.
Riguardo la "oggettività", io di solito preferisco il termine "Intersoggettività"; quando sia utile esser precisi, perché "oggettività" lo trovo estremamente equivoco, e in ultima analisi sbagliato.

Vincenzo Zamboni

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